Sono sempre troppi gli infortuni, più o meno gravi, che quotidianamente avvengono, sia negli ambienti di lavoro che negli ambienti di vita, ossia nell’ambito degli infortuni domestici, per caduta da scala portatile, a causa di un non idoneo utilizzo delle stesse, di una loro assente o scarsa manutenzione oppure perché non si mettono in pratica elementari norme di prevenzione correlate all’utilizzo di queste attrezzature.
Le scale portatili: i requisiti di conformità e di adeguatezza
In ambito lavorativo, possiamo definire le scale portatili come “attrezzature di lavoro che possono essere trasportate e installate a mano, senza l’ausilio di mezzi meccanici, dotate di pioli o gradini che permettono di superare dislivelli e raggiungere luoghi di lavoro in quota”.
Il loro utilizzo è disciplinato dall’ art. 111 co. 3 del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro, che dispone che il datore di lavoro debba utilizzare questo strumento quale posto di “lavoro in quota” – attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile -, solo nelle situazioni in cui l’utilizzo di altri strumenti - come ad esempio i trabattelli e le PLE, considerati più sicuri -, non sia giustificato conseguentemente al limitato livello di rischio e alla breve durata di impiego oppure alle peculiari caratteristiche del sito che non possono essere soggette di modifica.
Tuttavia, è noto come le scale portatili presentino, per loro natura, problematiche di instabilità: per questo motivo, il T.U. porta indicazione circa i generali requisiti (idoneità del materiale costituente, condizioni di resistenza e di stabilità, dimensioni adeguate in relazione alle condizioni di impiego, requisiti geometrici per alcune tipologie), stabilendo la necessità che l’attrezzatura sia conforme al riferimento normativo, di cui all’ art. 113 del D. Lgs. 81/08 o di cui all’allegato XX del medesimo, che prevede la costruzione della scala portatile conformemente alla norma tecnica UNI EN 131 - NORMA EUROPEA PER SCALE MOVIBILI CON PIATTAFORMA.
Tale norma, infatti, presume una classificazione delle scale portatili “per tipologia” in base a configurazione geometrica e a elementi costituenti (nella fattispecie, si parla di scale in appoggio, scale doppie o scale trasformabili).
Infortuni per caduta da scala portatile: alla base ci sono scorretti comportamenti d’ uso
Non di meno, tuttavia, le problematiche relative alle scale portatili derivano certamente da scorrette abitudini di uso delle stesse.
Secondo gli ultimi dati INAIL Infor.MO (Sistema di Sorveglianza degli Infortuni Mortali sul Lavoro), “Le cadute dall’ alto dei lavoratori” anno 2017, le cadute dall’ alto dell’infortunato rappresentano circa un terzo degli infortuni mortali sui luoghi di lavoro, per un totale di 535 casi nel quinquennio 2008 – 2012, rilevando che del totale, il 65% è occorso nel settore delle costruzioni. Ma non solo.
Nell’ambito complessivo delle cadute dall'alto, si evidenzia che nel 23,9% dei casi la caduta è avvenuta da attrezzature per lavori in quota (es. scale portatili, trabattelli, ponteggi), mentre le cadute da tetti o coperture o da parti in quota di edificio (es. terrazzi, parapetti, aperture) rappresentano, rispettivamente, il 30,8% e il 15,9% dei casi
Nelle dinamiche degli infortuni su scale portatili, infatti, intervengono certamente molti fattori negativi: un uso improprio delle attrezzature di lavoro, ma anche un’errata percezione e valutazione dei rischi, una formazione e addestramento carente, nonché una certa mancanza di chiare procedure di sicurezza aziendali.
La problematica di sicurezza è certamente molto sentita, tanto che lo stesso INAIL si è impegnato nella produzione di diverso materiale informativo e formativo sulla questione degli infortuni per caduta da scala portatile, come chiare linee guida e specifica documentazione tecnica.
Tuttavia, in questo contesto, non possiamo non citare anche il ruolo di alcune agenzie come l’ATS (Agenzia di Tutela della Salute - ex ASL) Brianza - dal cui studio e dalla cui analisi deriva appunto il caso che riportiamo di seguito -, che da tempo sono impegnate nell’attuazione di piani di controllo e nella realizzazione di misure preventive.
Parliamo, ad esempio, dell’attivazione della Campagna informativa “Impariamo dagli errori”, che riportando alcune casistiche di situazioni realmente successe ed indagandone le dinamiche infortunistiche, si è prefissa l’obiettivo per il quale un’informazione mirata su queste tematiche possa efficacemente contribuire a ridurre, nel concreto, la possibilità del reiterarsi degli incidenti.
Analisi di un caso studio
Quello illustrato nel seguito, è soltanto uno degli incidenti e dei casi reali che ATS Brianza ha raccolto (per approfondire le casistiche, si rimanda direttamente al loro sito Web).
Nello specifico, viene riportato il caso di un infortunio per caduta dall’alto da scala portatile, laddove al rientro delle ferie estive, in un’azienda che produce mobili, il personale aveva avuto disposizione di riordinare il materiale prima dell’inizio della produzione. L’infortunato, preparando la zona di stoccaggio di alcuni semilavorati, utilizzando di una scala multifunzionale telescopica, alta 1,85 m, stava prelevando alcuni pannelli di polistirolo da un soppalco in legno alto 2.70 m. Eseguendo la manovra, il lavoratore si sbilanciava e cadeva a terra insieme alla scala, urtando violentemente la testa contro il pavimento e trovando la morte.
Quello che è qui sicuramente da rilevare, è che il lavoratore si era sbilanciato su una scala senza un punto di presa sicura e nemmeno un vincolo o trattenuta al piede; inoltre, la scala, oltre a non essere adeguata al lavoro da svolgere, era di altezza non sufficiente per la funzione eseguita.
Dal punto di vista dell’organizzazione lavorativa aziendale, in sede di indagine, è stata rilevata l’assenza sia di una corretta valutazione del rischio sia della procedura di lavoro per il prelievo del materiale dal soppalco, oltre alla mancata valutazione della tipologia di scala adeguata o di altra attrezzatura adeguata a un intervento in altezza.
Fra le concause del verificarsi dell’incidente, sono anche da rilevare l’accertata insufficienza di formazione ed addestramento degli operatori all’utilizzo in sicurezza dell’attrezzatura specifica; nonché, per concludere, la totale assenza di vigilanza da parte del caporeparto (preposto) sull’attività pericolosa.
Attrezzature nei lavori temporanei in quota e infortuni per caduta da scala portatile: come operare nel concreto?
Nelle attività che prevedono lavori in quota, specie nei casi di attività di breve durata, l’utilizzo di attrezzature non idonee accompagnato dalla scarsa o assente formazione degli addetti, portano spesso alle medesime conseguenze.
L’INAIL, già nel documento “Linea guida per la scelta, l’uso e la manutenzione delle scale portatili” relativo all’uso corretto delle scale portatili (scale doppie, scale in appoggio – semplici, innestabili, all’ italiana o a sfilo – e trasformabili) predisposto a seguito dell’emanazione del D.Lgs. 235/03 - abrogato dal D. Lgs. 81/08 (Testo Unico) ma le cui indicazioni sono state incluse nel Titolo IV, Capo II del Testo Unico “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota” - , forniva utili indicazioni relative alla Valutazione dei Rischi, ai criteri di esecuzione e alle misure di sicurezza da adottare per lo svolgimento delle attività dove il lavoratore, in un contesto prevalente di piccole e medie imprese, è costantemente esposto al rischio caduta dall’ alto e in cui la sua sicurezza dipende soprattutto dall’uso corretto delle attrezzature.
Successivamente, nel 2018, l’Istituto ha pubblicato un nuovo documento della collana “Quaderni tecnici per i cantieri temporanei o mobili” nel quale, tenuto conto che le scale portatili vengono adottate quale mezzo di accesso e lavoro in molteplici attività effettuate nei cantieri temporanei o mobili, ha ritenuto necessario precisare che le scale portatili vanno utilizzate, come posto di lavoro in quota, solo nei casi in cui l’uso di altre attrezzature di lavoro considerate più sicure non sia giustificato a causa del limitato livello di rischio e della breve durata di impiego oppure delle caratteristiche esistenti dei siti che non possono essere modificati.
Nello specifico, i Quaderni Tecnici si soffermano su cosa fare prima, durante e dopo l’uso delle scale portatili per prevenire gli incidenti. Ad esempio si sottolinea che, prima di salire sulle scale, è opportuno, innanzitutto assicurarsi di essere in condizioni fisiche che consentano l’uso della scala e che questa sia conforme alla normativa, adatta all’uso, perfettamente integra, funzionante e oggetto di adeguata manutenzione (es. gommini piedi di appoggio non usurati, ecc..).
Oltre a questo, il lavoratore dovrà utilizzare la scala in conformità alle istruzioni d’uso provviste dal fabbricante, accertandosi che sia correttamente posizionata in condizioni di stabilità, vincolata e esente da slittamenti ed oscillazioni e che il contesto in cui egli opera sia in sicurezza, ovvero che non ci siano pericoli potenziali sia nella zona di attività sia nelle immediate vicinanze e che la presenza di altri lavori non determini interferenze pericolose con il proprio lavoro.
Altre necessarie prescrizioni per l’utilizzo corretto della scala, prevedono che il lavoratore salga o scenda su o dalla stessa indossando un abbigliamento consono e i DPI idonei sulla base della corretta valutazione dei rischi effettuata, preoccupandosi di salire fino a un’altezza tale da consentirgli di disporre in qualsiasi momento di un appoggio e di una presa sicura, evitando di esporsi lateralmente per effettuare il lavoro. Egli dovrà sempre assumere una corretta postura, evitando di sporgersi all’esterno della scala cui e procedendo – sia in salita sia in discesa, garantendo sempre tre punti di contatto Inoltre, non dovrà trasportare carichi pesanti o ingombranti ed avere i necessari strumenti di lavoro a disposizione e assicurati in modo che non cadano. Al termine di ogni utilizzo, la scala dovrà essere verificata, pulita e immagazzinata in luogo idoneo.
La finalità di queste prescrizioni? Aumentare il livello di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili nonché migliorare e perfezionare le metodologie operative per implementare misure di prevenzione contro i rischi professionali e per diminuire il numero dei tanti infortuni per caduta da scala portatile, nel settore delle costruzioni.
Informazione/ formazione e prevenzione:
ecco come limitare gli infortuni!
Alla luce di quanto finora illustrato, possiamo certamente concludere che, oltre all’utilizzo di attrezzature adeguate e certificate, l’informazione e la formazione sulla tematica della sicurezza nei cantieri temporanei e mobili, e in questo caso, sui lavori che prevedono l’utilizzo di scale portatili, diventa cruciale.
Si rileva fondamentale, dunque, la necessità che il datore di lavoro effettui una corretta valutazione del rischio - che possa indirizzare nella scelta dell’attrezzatura idonea per l’intervento – e che, oltre a predisporre adeguate procedure di lavoro sicuro, egli sia capace di impartire al lavoratore una formazione e un addestramento adeguati che lo rendano “consapevole” dei rischi e pericoli derivanti da comportamenti scorretti portandolo verso l’utilizzo adeguato delle attrezzature (come ad esempio, per quanto detto, lavorare sempre in posizione frontale sulla scala, evitando posture che provocano spinte laterali, avendo cura di avere un appoggio e una presa sicura ed effettuando la salita e la discesa a mani libere).
In conclusione, è evidente che la valorizzazione delle conoscenze e della consapevolezza individuale, oltre al radicamento della “cultura della sicurezza” che dev’essere condivisa da tutti - a partire dal datore di lavoro – pervadendo il sistema organizzativo aziendale di prevenzione, sono i passi fondamentali per aumentare la sicurezza nei luoghi di lavoro ed evitare gli ancora troppo numerosi incidenti e infortuni nel settore.